Dieci operose formiche dell’Accademia, indifferenti ai clamori delle cicale dell’arte, hanno dato vita con le loro opere d’arte a un progetto straordinario: celebrare la morte di una vecchia manifattura ceramica del 1774 per vederla rinascere in un nuovo stabilimento.
Il prossimo 12 Settembre alle 21.00 presso lo stabilimento ormai in disuso della Brunelleschi Industrie Srl sarà inaugurata l’eccezionale mostra
Game Over - Play Again!, frutto di una straordinaria sinergia tra L’Accademia di Belle Arti di Firenze, la Brunelleschi Industrie Srl e i Comuni del Levante Fiorentino, primo fra tutti il Comune di Pontassieve.
La mostra si presenta come primo e principale evento della rassegna “Agorà - dalla migrazione alla conoscenza”, che avrà luogo nei vari Comuni fino al mese di dicembre.
La Brunelleschi, in fase di trasferimento nella nuova sede, ha voluto celebrare questo evento eccezionale incaricando un selezionato gruppo di allievi del Prof. Adriano Bimbi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze per l’esecuzione di opere pittoriche di grande suggestione volte ad immortalare lo smantellamento dei vecchi impianti, un paesaggio quasi apocalittico che ci ricorda che da una fine c’è sempre una rinascita.
Un messaggio forte, soprattutto in un momento economico come questo, perché è dal vecchio qui che si genera il nuovo; le radici rimangono generando altra vita.
Un’azienda che si espande, ma che come ai vecchi tempi commissiona opere su misura ad artisti che lavorano su precise richieste, azienda mecenate illuminata che ha permesso che si realizzasse un intero percorso artistico a più mani con opere che riescono a vivere una dell’altra in piena armonia con una continuità destinata a rimanere intatta nel tempo.
Forse viene proprio da questo Game Over il punto di rinascita, la creatività di artisti legati al territorio è il calcio d’inizio di un nuovo gioco, il Play Again.
Arte su misura, si è detto: le misure qui sono enormi, quasi spropositate, così come lo è questa struttura quasi colossale nei suoi spazi e nei suoi vuoti.
Metri e metri di tela che fermano il momento di transizione, il più delicato per un’azienda.
L’opera di 10 giovani artisti trasforma il relitto in una culla, distillando dalla polvere e dal vecchio quella poesia da cui si può generare l’arte e la rinascita.
Hanno colto e interpretato la vera anima di una azienda dipingendo in oltre 40 ritratti individuali i volti espressivi e i caratteri salienti dei lavoratori ancora impiegati in questa antica fabbrica, gli stessi che andranno poi ad animare i nuovi ambienti con impianti moderni e strutture e tecnologie all’avanguardia.
Per informazioni:
Marta Cocchi 0553791225