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Workshop e performance di Chiara Guidi in Accademia

on Martedì, 24 Maggio 2016 11:27

Laboratorio nell'aula 39 (il 26-27-28 maggio), esibizione in aula Minerva 

Il corso di pittura della prof.ssa Raffaella Nappo presenta un laboratorio di tre incontri dal titolo "Il movimento della voce in una foresta di immagini invisibili" con la drammaturga Chiara Guidi. L'artista, inoltre, si esibirà in un monologo il 27 maggio (ore 18). Il workshop è riservato agli studenti dei bienni dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, previa prenotazione al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." style="font-family: verdana, geneva; font-size: 13.3333px;">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Programma:

Giovedì 26 maggio
primo incontro, h 14-18
aula 39

Venerdì 27 maggio
secondo incontro, h 12-16 
aula 39 

Monologo di Chiara Guidi - Relazione sulla verità retrograda della voce, h 18.00

aula Minerva


Sabato 28 maggio, h 9.30-13.30
terzo incontro
aula 39
 

Ecco i contenuti del laboratorio spiegati direttamente dall'artista:

"Da alcuni anni sto mettendo a punto una tecnica che indaga sulla relazione tra il suono della voce e quello delle parole che vengono pronunciate. La mia attenzione va innanzi tutto alla voce in sé, per scoprirla, per farne suonare tutti i timbri e i toni che possiede, prima di entrare nella dimensione della parola e vedere come è fatta e a cosa allude.

Credo che attraverso il potere del suono della voce le parole, in teatro, possano creare uno spazio dove, anche a occhi chiusi, lo spettatore riesca a vedere i colori, le forme, gli oggetti e le figure.

Nel buio dell’ascolto le Parole diventano immagini che il suono della voce mette in movimento e trasforma in atto drammaturgico. Io cerco la musica, e non il significato delle parole, e vorrei che la musica diventasse la matrice della recitazione, perché in essa esiste un cantare sottocutaneo dove l’incanto della voce permette di ritrovare, in ritardo, tutto il significato evocante della parola che si era sospesa. L’attore è chiamato a fabbricare le parole e a metterle in risonanza con quanto lo circonda, affinché lo stesso spazio circostante possa rispondere alla sua voce, e cantare. La mia ricerca parte da qui: un’idea di voce come materia che posso toccare, per sapere sempre dove la voce si trova mentre cavalca le parole, che diventano una vera e propria partitura.

Il laboratorio è concepito attraverso una tessitura drammaturgica, privilegiando l’azione come luogo dell’esperienza pratica, da cui trarre spunti di riflessione sulla figura dell’attore e sulla necessità, per esso, di porsi in ascolto.

Adotterò quella che ho definito la “Tecnica molecolare della voce” per individuarne le unità più piccole, non già per un compendio dettagliato dei casi, ma per entrare in intimità con essa cominciando dalla sua genesi, dall’aria appena smossa che la prepara prima dell’avvento delle parole. La tecnica molecolare traccia sulle parole una partitura fatta di segni che rimandano a immagini vive che solo l’attore vede e sulle quali le parole si mettono in cammino. Queste immagini invisibili diventano le note di un pentagramma che la voce legge per chi desidera ascoltare". (Chiara Guidi)

A completamento del workshop è prevista anche un'esibizione della drammaturga cesenate, che il 27 maggio (ore 18) presso l'aula Minerva si esprimerà nel monologo "Relazione sulla verità retrograda della voce", che va all’origine della sua personale ricerca vocale e attoriale. Sarà una lezione/concerto con una struttura drammaturgica vicina a uno spettacolo. Punto di partenza è la formulazione di quella tecnica vocale che la stessa Guidi definisce “molecolare”, poiché interamente basata sul trattamento microscopico del profilo sonoro. Ogni singolo suono, ovvero tutta la vastità enciclopedica dei suoni della terra è, per l’artista, fonte di indagine, materiale da ascoltare, imitare e trascrivere su una personale partitura musicale, con notazioni di nuovo conio utili a far ordine nella memoria e ad essere riprodotte.

“Tutte le emissioni sonore dell'universo, attive o passive, si trovano così sullo stesso piano, come materie grezze da osservare freddamente. Il vocabolario si arricchisce di nuove parole e la scala melodica oratoria riproduce voci tratte dalle più piccole particelle sonore della terra.  Qui ha inizio il cammino a ritroso verso la verità della voce umana, e verso la potenza classica della parola”. (Chiara Guidi)

Biografia:

Chiara Guidi, fondatrice con Romeo e Claudia Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio, sviluppa una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo, ma anche come corpo, azione, disegno, rivolgendo la propria tecnica vocale sia a produzioni per un pubblico adulto, sia elaborando una specifica concezione di teatro per l’infanzia. La Socìetas in un percorso ormai trentennale ha realizzato spettacoli presentati nei principali festival e teatri internazionali di tutti i continenti, nei quali Chiara Guidi ha esplorato la dimensione sonora della scena, in collaborazione con il compositore americano Scott Gibbons in opere come Il Combattimento, su musiche di Claudio Monteverdi, fino al ciclo della Tragedia Endogonidia (2002-2004) nelle maggiori capitali europee. Accanto alle produzioni, Chiara Guidi nel 2009 ha diretto il festival Santarcangelo dei Teatri, e dal 2008 assumendo la musica come paradigma dirige Màntica, un programma di teatro e musica al Teatro Comandini di Cesena. Nel 2011 inaugura Puerilia, festival di puericultura teatrale. Fra le opere recenti lo spettacolo Poco lontano da qui con Ermanna Montanari, e La Bambina dei Fiammiferi per un pubblico di adulti e bambini con il pianista Fabrizio Ottaviucci, con il quale crea nel 2013 il monologo Tifone da Joseph Conrad. Nel 2013 ottiene il Premio al Maestro - Premio Nico Garrone, e il Premio Speciale UBU per i festival Màntica e Puerilia. Nel 2014 produce presso Campbelltown Arts Center, in Australia, lo spettacolo per l'infanzia Jack and the beanstalk, in collaborazione con Adelaide Festival, e debutta in Italia con Macbeth su Macbeth su Macbeth. Uno studio per la mano sinistra. Dal 2015 al 2018 è nominata Artiste Associée al Théâtre Nouvelle Génération di Lione, Francia.





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