Dal 1811 al 1838 l'Accademia di Belle Arti di Firenze poté contare su una Scuola di Declamazione per la preparazione di giovani attori. "Declamazione" era infatti il termine usato per indicare la recitazione e il docente della Scuola era un attore toscano che abbandonò una brillante carriera di interprete tragico per dedicarsi all'insegnamento. Quell'attore era Antonio Morrocchesi.
A lui, nel 250° dalla nascita, venerdì 19 ottobre presso l'Aula del Cenacolo, l'Accademia dedica una giornata di studi con l'intervento di dieci studiosi e specialisti del settore, aperta a tutti.
La giornata esplorerà vari aspetti della biografia intellettuale di Morrocchesi, ripercorrerà la vita di quella Scuola e del suo maestro.
La direzione scientifica e l'organizzazione dell'evento è a cura di Mara Nerbano. Il comitato scientifico dell'iniziativa è costituito da: Alberto Bentoglio, Sandra Pietrini, Mara Nerbano. L'evento è patrocinato dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e dall'Università degli Studi di Firenze.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA DI STUDI:
11.15 - 11.30 Pausa
12.30 - 13.00 Discussione
Antonio Morrocchesi (1768-1838) fu il primo attore a portare sui palcoscenici dei teatri professionali le tragedie di Vittorio Alfieri, conquistando la stima e l'amicizia dello stesso poeta astigiano, che lo vide recitare negli anni del proprio esilio fiorentino. Dopo aver conseguito un eccellente successo come interprete tragico sulle principali piazze italiane, Morrocchesi si ritirò dalle scene per dedicarsi all'insegnamento. Ricoprì la cattedra di Declamazione e d'Arte Teatrale presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze e proprio dall'attività didattica nacque la sua opera più importante: il volume di Lezioni di declamazione e d'arte teatrale (1832), illustrato da quarantadue incisioni di pose sceniche. A due anni dalla morte si accinse alla stesura delle proprie memorie, conservate in tre volumi manoscritti presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze (I vent'anni del mio comico pellegrinaggio, Fondo Martelli, D 19). Fu anche autore di ventitré opere drammatiche, tra tragedie, commedie lacrimose e drammi eroici in versi.
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