Per l'evoluzione artistica di ogni individuo, l'interazione e il dialogo assumono un ruolo imprescindibile, in quanto permettono di ampliare gli orizzonti e di ottenere nuove prospettive. L'importanza di dare spazio a un'altra voce si traduce, infatti, in una fonte di ispirazione e di illuminazione che può contribuire in modo significativo alla crescita artistica individuale.
Il progetto L'Altra Voce si propone di offrire agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Firenze un'occasione unica per entrare in contatto con autorevoli esponenti del panorama artistico internazionale. L'iniziativa prevede un ciclo di tre incontri con artisti-docenti provenienti dall'Accademia di Belle Arti di Venezia, i quali trascorreranno una giornata con gli studenti per presentare le proprie opere e fornire un prezioso feedback sui progetti personali degli allievi.
I temi affrontati spaziano dall'utilizzo dell'argilla come strumento espressivo, all'interazione tra spazio e voce, fino alla sfida rappresentata dai materiali nella scultura contemporanea. L'Altra Voce rappresenta la tappa conclusiva di un ampio programma didattico teorico-pratico avviato nel corso del primo semestre dalla Scuola di Scultura guidata dal Prof. Cristian Biasci. Attraverso questa iniziativa, gli studenti avranno l'opportunità di arricchire la propria formazione artistica grazie al confronto diretto con rinomati artisti internazionali e alla possibilità di approfondire le proprie competenze artistiche.
Evento realizzato con il supporto dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e il supporto tecnico del Conservatorio Luigi Cherubini, ed inserito nel Festival STEMS organizzato dalla Scuola di Musica Elettronica e di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio.
Consigliata la prenotazione
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16 maggio 2023
Ettore Greco
La forza nell'argilla
Ore 10:30 - Aula 5
22 maggio 2023
Michele Del Prete
Spazio e voce
Ore 14:00 - Aula Ghiberti
21 giugno 2023
Aron Demetz
La sfida del materiale
Ore 10:30 - Aula 5
Ettore Greco, nato a Padova nel 1969, si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1992. Ha aperto il suo studio nel 1994 e due anni dopo ha tenuto la sua prima mostra personale. Ha aperto il suo studio nel 1994 e ha esposto per la prima volta due anni dopo. Uno dei suoi dipinti di San Sebastiano è in mostra permanente al Vittoriale, la casa-museo di Gabriele D'Annunzio a Gardone Riviera, e nel 2011 ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia. Ha collaborato con l'Espace Pierre Cardin a Parigi nel 2013 e ha esposto in varie città in tutto il mondo. Utilizzando principalmente bronzo, gesso e terracotta, Greco scolpisce la forma umana per esplorare il corpo, i movimenti e le emozioni umane, creando opere contemporanee che richiamano i maestri classici. Attualmente vive e lavora a Padova.
Michele Del Prete (Novara, Italia, 1974) ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Freie Universität di Berlino nel 2005. Ha studiato viola da gamba con Nanneke Schaap a Verona e si è laureato in Musica Elettronica a Venezia con Alvise Vidolin e in Composizione a Graz con Beat Furrer. Ha ricevuto ulteriori insegnamenti da Giacomo Manzoni a Fiesole. Ha tenuto concerti di musica elettronica, musiche vocali e strumentali in diverse città nel mondo. Attualmente sta indagando la relazione tra organo ed elettronica sia come teorico che come compositore/esecutore, lavorando al suo dottorato di ricerca artistica presso l'Università di Leiden/Orpheus Institute Gent. È il direttore artistico di Registri, un festival internazionale di sound-art, organo e musica elettronica dedicato all'organo Nachini del 1745 di San Servolo, Venezia. È anche professore ordinario di Estetica presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Aron Demetz (nato nel 1972 a Val Gardena, Italia) vive e lavora in Alto Adige. La sua ricerca si concentra sulla trasformazione della materia organica e inorganica nel tempo e su come interagisce con l'azione umana. Partendo da una solida formazione nelle tecniche tradizionali di intaglio del legno, caratteristica distintiva della sua terra natale dell'Alto Adige, Demetz rielabora la tradizione esplorando materiali come legno, gesso e bronzo. Interessato alla scultura come strumento epistemologico, l'artista indaga il nostro mondo attraverso un universo scultoreo parallelo abitato da creature immaginarie e forme misteriose. Nella sua pratica, il processo che porta alla creazione di un'opera svolge un ruolo centrale. Stressando e studiando la materia attraverso la combustione, l'ossidazione e la crescita fungina, Demetz procede per tentativi ed errori in un processo aperto i cui risultati sono imprevedibili, seguendo e non guidando le mutazioni della materia.