Claudio Rocca è stato riconfermato, per il secondo mandato, alla guida dell’Accademia, dopo un turno di ballottaggio con il docente e storico dell'Arte Giandomenico Semeraro.
Architetto, dopo la laurea all’Università di Firenze, ha affiancato l’insegnamento all’attività professionale, ricoprendo la cattedra di Modellistica e Storia delle Arti applicate prima all’Accademia di Belle Arti di Carrara, poi presso le Accademie dell’Aquila e di Firenze, dove, nel 2017, ha anche assunto per la prima volta la carica di Direttore sotto la presidenza di Luciano Modica. Appassionato di storia dell’arte, architettura e design Rocca conta fra i suoi primi progetti il restauro della Cappella Brancacci di Firenze, così come il recupero di Villa Fabbricotti e del Parco della Padula a Carrara, sua città d’origine.
In Accademia, sotto la sua direzione, ha dato nuovo impulso alla formazione artistica nelle arti applicate, promuovendo, fra gli altri, percorsi post laurea in Design per la ceramica e Design per l’artigianato e sostenendo allo stesso tempo la nascita di nuovi progetti nell’area delle arti visive, come il corso di II livello in Illustrazione, e nell’area della didattica dell’arte, con il nuovo corso di Curatela artistica, che partirà quest’anno per la prima volta.
“Sono molto grato a tutti i docenti – afferma il Direttore Rocca – che, nonostante le difficoltà di questo tempo, non hanno mancato l’appuntamento elettorale, riconfermando la loro fiducia nel mio operato. Questo mi dà nuova forza per proseguire nel programma intrapreso già nel primo mandato: soprattutto la ricerca di nuovi spazi, visto l’aumento costante delle domande di ammissione (+24% per l’anno accademico in partenza). Un impegno che ho assunto nel 2017 e che sta producendo i suoi risultati, come dimostrano le trattative in corso per la concessione della Palazzina Carnielo, l’acquisizione degli spazi in Manifattura Tabacchi e la concessione della Chiesa dei Pretoni, quest’ultima già nella nostra disponibilità. Un altro punto a cui tengo molto è quello dei dottorati di ricerca, preclusi ai nostri studenti, così come agli allievi delle altre istituzioni Afam a causa di una riforma incompleta. Continuerò a impegnarmi in prima persona sia in sede ministeriale, sia attivando partenariati con altri enti universitari per programmi di dottorato congiunti.”
Prima sfida che dovrà affrontare è il ritorno in aula dopo il lungo lockdown. Un anno accademico che, almeno nella sua prima parte, l’Accademia affronterà in modalità mista, consentendo a un numero limitato di studenti di varcare le sue porte già dal prossimo 26 ottobre e allo stesso tempo rendendo le lezioni disponibili da remoto.