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Incontro con Francesco Jodice

on Giovedì, 23 Maggio 2024 11:38

Mercoledì 29 maggio, ore 14, Sala Ghiberti

Francesco Jodice web

“La pratica dell'arte come poetica civile” è il titolo dell’incontro con l'artista Francesco Jodice che il prof. Christian Caliandro ospiterà il prossimo 29 maggio all’interno del suo corso Storia dell’arte contemporanea - Visual Culture 1.

L’incontro, aperto a tutti gli interessati, si svolgerà in Sala Ghiberti a partire dalle ore 14. Previsto anche un intervento della Direttrice dell'Accademia di Belle Arti, Gaia Bindi.

Francesco Jodice (Napoli 1967) vive e lavora a Milano. Nel 1995, dopo la laurea in
architettura, si dedica alle prime ricerche artistiche utilizzando i media della fotografia e
del video. Nel 1999 partecipa alla costituzione del collettivo Multiplicity. Tra il 1996 e il
2004, il rapporto tra i grandi paesaggi urbani e le comunità è al centro della sua ricerca,
come testimoniano i progetti What We Want, The Secret Traces e The Morocco Affair. In
seguito, l’attenzione di Jodice si rivolge alle diverse culture antropologiche in relazione ai
nuovi fenomeni di megapolitismo. A questo periodo appartengono Hikikomori, Ritratti di
classe e la trilogia di film Citytellers. Dal 2008 la geopolitica è al centro delle ricerche
dell’artista. L’analisi della crisi del sistema Occidente porta alla realizzazione di film,
installazioni e progetti fotografici quali Atlante, American Recordings, Rivoluzioni e il più
recente West. Jodice intende la pratica dell’arte come una poetica civile, i suoi processi
artistici promuovono forme e modelli di partecipazione del pubblico. Esempi di questa
attività sono presenti nei progetti La notte del drive-in. Milano spara, Babel e Scenario.
Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual
Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha partecipato a
esposizioni collettive quali documenta Kassel, la Biennale di Venezia, la Biennale di São
Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la biennale di Liverpool, e la Biennale di
Yinchuan. Ha esposto al Castello di Rivoli (Rivoli, Torino), alla Tate Modern (Londra) e al
Prado (Madrid). Tra i suoi progetti principali l’atlante fotografico What We Want, un
osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi,
l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di
urbanesimo: Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings,
Rivoluzioni e West – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente. Nel 2022, con il
supporto dell’Italian Council, conclude il progetto West, una ricerca decennale
sull’immaginario che la storia americana ha generato e diffuso in tutto il mondo e sulle
ragioni del collasso di questo impero attraverso l’investigazione della sua simbologia. Le
sue opere sono parte di numerose collezioni pubbliche italiane ed internazionali.

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