Il concetto di humour noir, letteralmente 'umorismo nero', è stato introdotto dal francese André Breton, teorico del movimento surrealista francese, con l'intento di definire un tipo di umorismo caratterizzato da una visione cinica e talvolta pessimista della realtà. Breton, attraverso questa espressione, intendeva evidenziare il lato oscuro e spesso surreale dell'umorismo, capace di sondare gli abissi della psiche umana e di mettere in discussione le convenzioni sociali.
Il termine ha rapidamente guadagnato popolarità nell'ambito artistico e culturale, diventando una chiave di lettura per opere che sfidano le aspettative tradizionali e si immergono in tematiche più profonde e controverse. Il libro "Umorismo nell'arte. Saggi critici sull'humour noir" di Berlinghiero Buonarroti, propone un riassunto per immagini di tutta la storia di questa forma di espressione, offrendo uno sguardo audace e innovativo sulla relazione tra arte e umorismo. Partendo dalle miniature medievali fino ai giorni nostri, viene mostrata opera dopo opera l'abilità degli artisti di riuscire ad utilizzare l'umorismo anche in quei periodi dove l'arte poteva essere solo "sacra".
Lunedì 20 novembre alle 17 verrà presentato in Sala Ghiberti il volume di Buonarroti, prodotto dall'Accademia di Belle Arti di Firenze, con un'iniziativa a cura di Tommaso Tozzi ed Alessandro Baldanzi, che introdurranno il volume alla presenza dell'autore Berlinghiero Buonarroti, di Gaia Bindi, direttrice dell'Accademia, nonché dei disegnatori satirici Massimo Presciutti e Lido Contemori.
Buonarroti, definisce l'umorismo come "una macchina per fare il vuoto", un elemento capace di inserire uno scarto poetico nel mare tranquillo delle aspettative estetiche, permettendo di superare i canoni artistici ripetitivi e stagionali. Il libro, composto da due parti - "L’umorismo nell’arte" e "Arte del disegno d'humour" - rappresenta un'opera unica e affascinante che esplora il mondo dell'umorismo attraverso la lente di 364 artisti provenienti da 30 paesi diversi.
La prima parte del libro, "L’umorismo nell’arte", offre una prospettiva audace su coloro che hanno impiegato l'umorismo come strumento innovativo per esprimere le proprie idee. Le opere di questi artisti sono presentate cronologicamente e arricchite da 773 riproduzioni, mentre ogni pagina è accompagnata da aforismi eteroclitici e bizzarri generati da una "macchina combinatoria non elettronica", ideata e costruita dall'autore nel 2001. La seconda parte, "Arte del disegno d'humour", è una raccolta di saggi dedicati ai più grandi disegnatori umoristici dal dopoguerra a oggi. Questi artisti hanno elevato la grafica umoristica a una forma d'arte raffinata e sottile, capace di emanciparsi e affermarsi come un linguaggio artistico autonomo.
Non mancate a questa straordinaria occasione, un viaggio tra creatività e provocazione.
