Autoritratto è il titolo della mostra di fine anno degli allievi della Scuola Libera del Nudo che dal 17 al 21 giugno esprorranno nella Sala Ghiberti dell'Accademia.
La mostra, a cura dei docenti Tiziana Vanetti, Alessandro Baldanzi e Fabrizio Rivola, conta circa trenta opere. "In un'epoca in cui domina il selfie - spiega la storica dell'arte Franca Corradini - definito da Nicholas Mirzoeff come nuova forma di conversazione digitale prevalentemente visiva (Come vedere il mondo, 2015) può apparire del tutto singolare che gli allievi della Scuola libera del nudo abbiano scelto, per la loro mostra di fine anno, il tema dell'autoritratto. Un tema che, partendo dall'antico mito di Narciso, non smette di affascinare neppure gli artisti contemporanei. Attraverso l'esercizio del disegno da modella, patrimonio della Scuola, gli allievi si sono autorappresentati, scegliendo modi diversi per raccontarsi, vedersi, immaginarsi altro da sé, rivelando capacità espressive del tutto originali".
L'inaugurazione è prevista per lunedì 17 giugno alle ore 17.
La Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze accoglie gli appassionati del disegno senza porre limiti all'età e alla formazione pregressa e conta sull'apporto didattico di più docenti con peculiarità tecnico-pratiche che vanno dall'Anatomia Artistica, alla Pittura, passando per la Scultura attraverso la modellazione di piccoli bozzetti in argilla. Durante le lezioni i docenti approfondiscono, di volta in volta, tematiche grafiche, pittoriche e di modellato. Gli iscritti possono partecipare liberamente a corsi di Tecniche dell'Incisione e di Storia dell'Arte che si svolgono nel corso dell'anno accademico. Nella Scuola Libera del Nudo non è prevista alcuna valutazione finale, tuttavia il lavoro degli iscritti viene supportato dai docenti attraverso interventi didattici mirati, al fine di favorire l'acquisizione di abilità tecniche specifiche e conoscenze peculiari al disegno del nudo, in rapporto costante tra tradizione e contemporaneità.
In foto: Giovanni Fattori osserva le sue allieve tenendo sottobraccio l'amata cagnetta Fanny, Nuovo Archivio dei Macchiaioli, in "I luoghi di Giovanni Fattori. Nell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Passato e Pesente" a cura di Anna Gallo Martucci e Giuliana Videtta.