Da qualche giorno i Musei del Risorgimento di Solferino e San Martino, in Lombardia, ospitano al loro interno quattro pannelli esplicativi realizzati da un gruppo di studenti del Dipartimento di comunicazione e didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, impegnati in un'esperienza formativa sulla mediazione educativa e di curatela museale.
Il lavoro, frutto di una triangolazione di esperienze e competenze che ha coinvolto anche le Gallerie degli Uffizi con la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, rappresenta la fase iniziale di un progetto più ampio dedicato agli allievi dell’Accademia che furono “Artisti e soldati del Risorgimento”.
Tutto è nato nel 2021, quando il progetto, promosso dalla docente Cristina Frulli insieme al presidente dall’Accademia di Belle Arti, Carlo Sisi, è stato unito a un'altra iniziativa curata dai Musei del Risorgimento di Solferino e San Martino – il progetto Torelli – durante il quale gli studenti dell’Accademia hanno avuto la possibilità di contribuire alla digitalizzazione dei nomi di tutti i soldati che nell’Ottocento parteciparono alle campagne risorgimentali, molti dei quali, si è scoperto, erano iscritti all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Fra loro Luigi Norfini e Carlo Ademollo, allievi, insieme a Giovanni Fattori, del pittore fiorentino Giuseppe Bezzuoli. Di Norfini e Ademollo – di cui il Museo del Risorgimento custodisce alcune opere – è stato possibile ricostruire la carriera accademica grazie a documenti inediti provenienti dall’Archivio storico dell’Accademia di Belle Arti. Di loro si sa anche che si arruolarono volontari nella prima Guerra d’indipendenza e che il primo Re d’Italia, in seguito, li nominò artisti reporter sul campo di Solferino e San Martino. Una battaglia sanguinosa, quella che si combatté il 24 giugno del 1859 a Solferino e San Martino, che impressionò molto i contemporanei, tanto da far avanzare per la prima volta il principio della cosiddetta neutralità del soldato ferito, cioè dell’obbligo di soccorso in guerra indistintamente per vincitori e vinti. Un principio teorizzato dallo scrittore ginevrino Henry Dunant – primo premio Nobel per la pace nel 1901 – e rappresentato visivamente nel 1862 anche da Giovanni Fattori nel suo "Il campo Italiano dopo la Battaglia di Magenta" conservato nella Galleria d’Arte Moderna a Firenze.
Accanto alle vite dei due pittori, gli studenti hanno messo a fuoco personaggi e contesto storico di riferimento. Il progetto, dunque, attraversa i secoli e mette in dialogo passato e presente, esperienze e speranze di due generazioni di giovani artisti: gli allievi dell’Accademia di fine ottocento da un lato; dall’altro gli allievi del tempo presente che rendono note e fruibili a tutti storie dimenticate di coetanei di un’altra epoca. Giovani che aderono con convinzione alle idee risorgimentali basandosi su modelli poetici e letterari, trovando negli affetti e nell’amicizia tra "fratelli d’arme" il terreno di idee e sentimenti con cui offrire le loro vite e il loro talento artistico per la creazione della Patria e degli alti principi morali che questa rappresentava.
Il progetto di ricerca sugli artisti e soldati del Risorgimento riunisce l’Accademia di Belle Arti di Firenze (Dipartimento di comunicazione e didattica dell’arte, Scuola di didattica dell’arte, Archivio Storico), Le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’Arte Moderna e Dipartimento per l’Educazione), i Musei del Risorgimento della Società Solferino e San Martino, con l’obiettivo di promuovere studi e percorsi educativi che legarono intorno agli ideali per l’unificazione dell’Italia, Firenze capitale provvisoria del Regno, e gli esiti civili e storici della battaglia di Solferino e San Martino. Lo studio è stato reso possibile grazie al sostegno del direttore Claudio Rocca, il presidente Carlo Sisi (Accademia di Belle Arti di Firenze), il direttore Eike Schmidt (Le Gallerie degli Uffizi), il presidente Fausto Fondrieschi (Società Solferino e San Martino); la Conservatrice Valeria Sella, la dott.ssa Elisa Zanola (Museo di Solferino).
A realizzare i pannelli gli studenti Petra Bardelli, Beatrice Pasquali, Federico Sperti, con il coordinamento di Simonella Condemi (già direttore GAM di Palazzo Pitti), Cristina Frulli (Scuola di Didattica dell’arte), Daniele Mazzolai (responsabile dell’Archivio Storico).
Il Progetto Torelli, invece, è stato promosso dalla Società Solferino e San Martino nel 2019 con l’obiettivo di digitalizzare i nomi dei soldati di tutta Italia che parteciparono alle Campagne risorgimentali dal 23 marzo 1848, data d’inizio della Prima Guerra d’Indipendenza, al 20 settembre 1870, giorno della Breccia di Porta Pia. Nelle liste dei soldati appare rilevante il contributo dei giovani Volontari Toscani sui campi di Curtatone, Montanara e successivamente, dei soldati Toscani a San Martino, e numerosi erano allievi dell’Accademia fiorentina, come è emerso dai documenti nell’Archivio Storico ritrovati dagli studenti del Biennio Specialistico in Curatela artistica e Didattica dell’arte.
In apertura: La fratellanza franco-piemontese di Carlo Ademollo
Nella gallery in basso alcune foto degli studenti nei due Musei con i pannelli esplicativi
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